Il film è un remake del film del 1990 che aveva Paul Verhoeven alla regia, Arnold Schwarzenegger e Sharon Stone quali interpreti principali.
Mai come in questo caso il termine “remake” è da intendersi in senso letterale: il film è esattamente identico, cambiano gli interpreti e gli effetti speciali ma, a parte questo, non ci sono novità.
Se non avete visto il film del ’90 e soprattutto se non avete letto il libro di Philip K DIck da cui è tratto potrebbe anche piacervi ma se siete in un simile stato virginale vi consiglio senz’altro di rintracciare il primo film: pur girato in tempi in cui il digitale era agli albori ha degli effetti visivi più che passabili e, a costo di passare per nostalgico, non riesco nemmeno a prendere in considerazione il paragone tra Schwarzenegger e la Stone all’apice della carriera e della bellezza e questi due insipidi interpreti moderni.
Il film non è completamente da buttare, alcune cose si salvano ma l’interpretazione è insipida e la sensazione di noia è inevitabile per chi conosce la storia, si passa il film aspettando che succeda qualcosa di diverso, cercando un qualche distacco dalla trama del primo film ma le due ore trascorrono invano, da questo punto di vista.
Peccato che la fantascienza sembri così a corto di idee ultimamente, ho la sensazione che a Hollywood preferiscano non rischiare e continuino giocare sul sicuro con continui remake, sequel, prequel e reboot di film di successo con la certezza di non discostarsi troppo, in termini di incassi, dal titolo precedente. Un po’ di originalità non guasterebbe.