Sam Peckinpah, all’anagrafe David Samuel Peckinpah è stato un regista, sceneggiatore e attore statunitense.
È considerato il principale rinnovatore del western statunitense. Molti critici cinematografici hanno acclamato il lirismo dei suoi film, la profondità psicologica dei suoi personaggi e il suo rivoluzionario stile registico spesso intriso di violenza realistica e sporca.
Nel 1961 diresse il suo primo film, La morte cavalca a Rio Bravo, ovviamente un western, manipolato però dai produttori.
L’anno dopo, con Sfida nell’alta Sierra, Peckinpah iniziò a portare una ventata d’aria fresca nel ristagnante panorama del western statunitense. Anche se la storia narra di due vecchi cowboy, infatti, Peckinpah mostrò uno stile nuovo, molto crepuscolare, e aggiunse una violenza più realistica. Se fino ad allora nei western statunitensi non si poteva mostrare in una sola scena chi sparava e chi veniva colpito Peckinpah mostra tutto ciò, e le ferite che mostra sui corpi dei suoi personaggi sono molto realistiche.
Nel 1965 diresse Sierra Charriba, ambientato durante la Guerra Civile americana. Il film fu letteralmente massacrato dai produttori, che lo tagliarono di oltre mezz’ora.
Questo film segnò l’inizio di una serie di battaglie che il regista sostenne contro i produttori, che lo perseguiteranno fino al giorno della sua morte.
I grandi successi
Dopo il flop di Sierra Charriba, Peckinpah finì sulla lista nera dei produttori, e gli venne negata la regia di Cincinnati Kid, poi diretto da Norman Jewison. Il regista allora si dedicò alle sceneggiature e tornò a lavorare per la televisione, dirigendo Noon Wine, che riscosse un gran successo di pubblico e critica.
Forte di questo successo Peckinpah tornò al cinema nel 1969, dirigendo Il mucchio selvaggio, film considerato uno dei western migliori della storia del cinema, che contiene una violenza mai vista negli Stati Uniti (in Italia ci aveva già pensato Sergio Leone). Per questo film Peckinpah venne nominato all’Oscar, come miglior sceneggiatore.
Dopo questo film Peckinpah iniziò ad essere considerato il regista della violenza (venne soprannominato dalla stampa statunitense Bloody Sam), ma il successivo film fu un western comico senza una sola goccia di sangue, La ballata di Cable Hogue, oggi considerata una delle sue migliori opere, che però all’epoca non ottenne molto successo.
Nel 1971 il regista tornò all’ultraviolenza dirigendo Cane di paglia, suo primo film non western, storia di un matematico, interpretato da Dustin Hoffman,trasferitosi in uno sperduto villaggio inglese che per difendere la propria casa fa una carneficina. Il film fu attaccato praticamente da tutti e fu accusato di fascismo e misoginia, come tra l’altro quasi tutta l’opera del regista.
L’anno seguente Peckinpah diresse L’ultimo buscadero, un delicato dramma interpretato da Steve McQueen, che narra di un campione di rodeo. Il film, seppur oggi considerato un’opera interessante, allora non ebbe alcun successo e il regista tornò ai film d’azione dirigendo Getaway!, interpretato ancora una volta da McQueen.
Nel 1973 girò il suo ultimo western, il crepuscolare Pat Garrett & Billy the Kid, tagliato dalla produzione e riproposto solo nel 1988 nella sua versione director’s cut, quindi diresse Voglio la testa di Garcia, delirante e violento film che anticipò la moda del genere pulp.