Massimo Troisi (San Giorgio a Cremano, 19 febbraio 1953 – Roma, 4 giugno 1994) è stato un attore, regista e sceneggiatore italiano, ricordato soprattutto per essere stato l’esponente della nuova comicità napoletana (portata alla ribalta dal gruppo teatrale La Smorfia nella seconda metà degli anni settanta), assieme a Lello Arena ed Enzo Decaro.
Nel 1996 fu candidato ai premi Oscar come miglior attore e miglior sceneggiatura non originale per il film Il postino.
Scomparve prematuramente, a quarantuno anni, per un fatale attacco cardiaco, conseguente a febbri reumatiche di cui soffriva sin dall’età di dodici anni.
Dopo aver lasciato la Smorfia, Troisi decise di intraprendere la carriera cinematografica. Il produttore Mauro Berardi gli propose un film di Luigi Magni, “‘O Re”, dedicato a re Francesco II di Borbone, che lui però rifiutò in favore di Ricomincio da tre, sempre prodotto da Mauro Berardi, pellicola nella quale debuttò sia come attore che come sceneggiatore e regista. Il film, acclamato dalla critica, permise a Troisi di ottenere tre Nastri d’argento per il miglior regista esordiente, miglior attore esordiente e per il miglior soggetto e due David di Donatello per il miglior film e per il miglior attore. Il film ottenne anche un buon successo di pubblico.
Troisi con Lello Arena in Scusate il ritardo
L’anno seguente accettò di dirigere uno speciale televisivo trasmesso da Rai Tre per la serie Che fai, ridi?, dedicato ai nuovi comici italiani di inizio anni ottanta, Morto Troisi, viva Troisi!, con Marco Messeri, Roberto Benigni, Lello Arena e Carlo Verdone.
Sempre nel 1982, tornò a recitare al fianco di Lello Arena nel film No grazie, il caffè mi rende nervoso, nel quale un fanatico e invasato difensore delle tradizioni napoletane (pizza, sole e mandolino), cercando in tutti i modi di impedire lo svolgimento del “Primo Festival Nuova Napoli”, simbolo della novità usurpatrice della tradizione, finisce col provocare la morte di Troisi, in un vicolo, dentro un organetto e con la pizza in bocca. Di questo film sono da ricordare in particolare i monologhi di Troisi nell’albergo, al commissariato e dal giornalaio.
La successiva tappa della carriera cinematografica è del 1983, con Scusate il ritardo, nel quale il protagonista è simile nei caratteri al Gaetano del film precedente, ma più timido e impacciato; è incapace di consolare un suo amico in crisi affettiva ma è a sua volta incapace di amare la sua donna. Il titolo del film è un riferimento sia al troppo tempo trascorso dal film precedente, del 1981, sia ai diversi tempi dell’amore e alla non sincronia dei rapporti di coppia