Magdalene è un film del 2002 scritto e diretto da Peter Mullan. Presentato quell’anno in anteprima mondiale a Venezia, è stato premiato con il Leone d’oro.
La storia ha inizio nel 1964 ed è incentrata su tre ragazze (Bernadette, Margaret e Rose) mandate presso il convento gestito da Madre Bridget, madre superiora dell’ordine, ad espiare i loro presunti peccati: Margaret viene violentata dal cugino durante un matrimonio; Bernadette, orfana, attraente e civettuola suscita l’attenzione dei ragazzi; Rose invece è una ragazza madre. Le ragazze, che nel frattempo legano con le altre già presenti, sperimentano sulla loro pelle l’emarginazione dalla società e i soprusi perpetrati dai rappresentanti religiosi che non devono rispondere a nessuno del loro operato. Una dopo l’altra le ragazze proveranno, con esiti diversi, la via della fuga e la denuncia di quanto hanno dovuto subire nel corso degli anni. Ci riusciranno: Margaret grazie all’intervento di un parente che la riporta a casa, Bernadette e Rose in maniera assai rocambolesca.
Alla fine del film apprendiamo che Margaret è diventata insegnante e non ha voluto sposarsi, mentre Rose e Bernadette si sono sposate e Rose ha potuto riabbracciare il figlio dato in adozione tanti anni prima. Crispina, disabile e schiava sessuale di un sacerdote che viene ignobilmente svergognato, viene rinchiusa in un ospedale psichatrico dove cade in stato di totale catatonia e muore rifiutando di mangiare. Una, una ragazza trattenuta nella Casa Magdalene contro la sua volontà, riesce a fuggire. Subito dopo è suo padre a ricondurla nell’istituto, costringendo la figlia a rimanerci per espiare i peccati di cui si era macchiata, minacciandola qualora osasse fuggire nuovamente. La ragazza decide infine di prendere il velo per non dover più subire le umiliazioni cui sono sottoposte le altre ragazze.