Joris Ivens, pseudonimo di George Henri Anton Ivens (Nimega, 18 novembre 1898 – Parigi, 28 giugno 1989), è stato un regista, sceneggiatore, montatore, direttore della fotografia, produttore e attore olandese, ritenuto uno dei più grandi documentaristi del XX secolo.
Nasce a Nimega, in una famiglia cattolica benestante, secondo di cinque fratelli (tre maschi e due femmine), e trascorre in questa città i suoi primi diciott’anni. Il padre, Cornelius Adrianus Petrus, è figlio di un fotografo ed è proprietario di un negozio di apparecchi e prodotti fotografici: successivamente amplierà l’attività commerciale creando una società di distribuzione di prodotti ottici e fotografici, la CAPI. Accanto al negozio in via Van Berchen al n.17 acquisterà la casa di abitazione al n.19. A 13 anni il piccolo Joris è incuriosito da una cinepresa Pathé che osserva da diversi mesi nel negozio del padre e esprime il desiderio di provare ad usarla. Con i familiari gira un breve film muto in bianco e nero, in tutto cinque minuti, una storia di indiani, De wigwam (1912). Il regista così ne parla nelle sue memorie:
«…un divertimento familiare all’interno del quale ho molto seriamente interpretato il mio ruolo di indiano cavalleresco. Dopodiché ho dimenticato la cinepresa e passarono quindici anni prima che andassi al cinema come spettatore e quasi venti prima che realizzassi il mio primo film.»
(Joris Ivens-Robert Destangue, Joris Ivens ou la memoire d’un regard, p.29)
Avendo il fratello primogenito Wim scelto di studiare medicina, Joris è destinato a succedere al padre nella attività commerciale. Le tappe della sua formazione consistono in due anni di studi commerciali a Rotterdam alla “Scuola Superiore di Economia” e un perfezionamento successivo in Germania. Ottiene un diploma con specializzazione in fotochimica al Politecnico di Charlottenburg presso Berlino, trascorre un periodo di praticantato professionale presso le fabbriche Ica col professor Goldman, presso la Ernemann di Dresda e presso la Zeiss di Jena, dal 1923 al 1925. A Dresda conosce il professor Emanuel Goldberg, inventore della Kinamo, una piccola cinepresa professionale, 35mm, robusta e precisa: con una camera di questo tipo qualche anno più tardi realizzerà i suoi primi film.
Rientrato in Olanda, nel 1926 diventa direttore tecnico della Capi ad Amsterdam e risiede in via Kalverstraat. Apre un reparto dedicato al cinema. Con altri intellettuali fonda nel 1927 il primo cineclub olandese la Filmliga. La Filmliga fa conoscere film d’avanguardia che non sono proiettati nei cinema normali e ha un grande successo.
Nasce in lui il desiderio di fare del cinema. I suoi primi film importanti sono Il ponte (De Brug) e Pioggia (Regen), frutto di due anni di riprese. Saranno considerati dalla critica dei capolavori del cinema lirico e formalista. Con queste due opere Ivens va a collocarsi nell’ambito dell’avanguardia e del cinema documentario d’autore. Dopo questi lavori sperimentali e astratti si cimenta con un film di fiction, uno dei rarissimi di questo genere da lui girati, Branding, da lui definito il suo primo film d’amore.
Successivamente per conto del Sindacato olandese dei lavoratori edili realizzerà una serie di documentari sulle grandi opere di bonifica che l’Olanda sta intraprendendo per costruire grandi dighe sull’Atlantico. fra il 1931 e il 1933 elabora la prima versione Zuiderzee a cui seguirà nel 1934 la seconda versione sonorizzata e intitolata Nieuwe Gronden, integrata con immagini di cinegiornali sulla crisi economica mondiale del 1929.. Più tardi riceve l’incarico anche per altri due film: Philips Radio (1931) Symphonie industrielle, un documentario sulla fabbrica della Phillips e Creosoot (1932) sul trattamento del legno –
Nel 1930 fa il suo primo viaggio in Unione Sovietica, invitato da Pudovkin, a nome dell’Unione dei registi cinematografici sovietici, a presentare a Mosca i suoi film. Farà un secondo viaggio due anni dopo per realizzare un film per lo studio Meshrapom Komsomol o Pesn o geroyakh o Komsomol : le chant des héros, Il canto degli eroi. Ritornato in Europa, nel 1933, in Belgio , insieme a Henri Storck gira Borinage, un documentario realizzato nel regione delle miniere di carbone sul grande sciopero indetto dai minatori nel 1932 e sulle loro condizioni di vita.
Dal 1936 al 1945 Ivens vive negli Stati Uniti dove realizza film di propaganda anti-fascista, come Terra di Spagna (The Spanish Earth), su sceneggiatura di John Dos Passos e Ernest Hemingway e con voce narrante di Orson Welles (oltre che dello stesso Hemingway e di Jean Renoir). Alle prime avvisaglie del maccartismo lascia gli Stati Uniti. Dopo che gli viene confiscato il passaporto olandese, Ivens vive nell’Europa dell’Est.
Tra il 1959 e il 1960 realizza L’Italia non è un paese povero, film sul metano in Italia. Nella seconda metà degli anni sessanta filma la vita quotidiana dei vietnamiti durante la guerra (Le 17e parallèle: La guerre du peuple) e partecipa nell’opera collettiva Lontano dal Vietnam (Loin du Vietnam).
Dal 1971 al 1977 realizza Come Yukong spostò le montagne, un documentario di 763 minuti sulla Cina in dodici episodi, che vengono mandati in onda integralmente sulla RAI Radiotelevisione Italiana. Ivens viene chiamato a seguire personalmente la traduzione e il doppiaggio del commento sonoro.