Comincia a lavorare nel mondo dello spettacolo nella compagnia del dopolavoro ferroviario di Salerno.
Conosciuto dal grande pubblico televisivo nel ruolo di Giacinto, il sagrestano bonaccione de I ragazzi di Padre Tobia (1968) con Silvano Tranquilli, è notato da Eduardo de Filippo che lo vuole al suo fianco per il quindicennio a venire, e da tanti registi (Sergio Leone, Ettore Scola) che lo vogliono come caratterista in numerosi film del grande schermo. Reciterà così con i più grandi attori del XX secolo quali Alberto Sordi e Monica Vitti in Polvere di stelle, Jack Lemmon e Marcello Mastroianni in Maccheroni o Giancarlo Giannini in Ternosecco.
Franco Angrisano ha dedicato gli ultimi anni della sua vita alle compagnie teatrali amatoriali, che incoraggiava e seguiva recitando spesso in tournée accanto a giovani attori e registi salernitani. Ed è in questa fase che lo scrittore salernitano Franco Pastore, ha scritto per lui La moglie dell’oste, una commedia tratta dalla dodicesima novella de Il Novellino, di Masuccio Salernitano.
Per la televisione è stato interprete dell’episodio Nero Wolfe: Sfida al cioccolato della miniserie televisiva dedicata a Nero Wolfe; dell’episodio Il pazzo di Bergerac, della miniserie televisiva dedicata al commissario Maigret; e dell’episodio La Gran Mamma interno allo sceneggiato televisivo Storie della camorra, trasmesso da Rai 1 nel 1978 e diretto da Paolo Gazzara. È morto il 20 settembre 1996 all’età di settanta anni a causa di un attacco cardiaco.