Daniel Michael Blake Day-Lewis (Londra, 29 aprile 1957) è un attore britannico con cittadinanza irlandese, unico nella storia ad aver vinto tre Oscar come miglior attore protagonista.
Attore di formazione teatrale classica, dopo una brillante attività sul palcoscenico presso l’Bristol Old Vic di Londra negli anni settanta, esordisce sul grande schermo nel 1982 in Gandhi di Richard Attenborough. Nonostante la partecipazione a poche pellicole selezionate (meno di venti ruoli in trent’anni di attività, solo 5 dal 1997 ad oggi), diviene presto una delle principali star degli anni ottanta e novanta, caratterizzando la sua carriera per l’eclettismo dei suoi personaggi e per il metodo attoriale, che lo vede calarsi nel personaggio interpretato fino quasi a immedesimarsi con esso.
Dopo la performance ne Il mio piede sinistro di Jim Sheridan nel 1989 che gli vale il primo Oscar (col regista irlandese lavorerà in seguito anche in Nel nome del padre e in The Boxer), Day-Lewis bissa il successo nel successivo L’ultimo dei Mohicani di Michael Mann (1992) e nelle due pellicole di Martin Scorsese, L’età dell’innocenza (1993) e Gangs of New York (2002). Nel ruolo di Daniel Plainview ne Il petroliere di Paul Thomas Anderson (2007) vince il secondo Oscar; nel 2012 Steven Spielberg lo vuole per il ruolo di Abramo Lincoln nella pellicola omonima che gli vale il terzo Oscar.
Nella sua particolare carriera si segnala anche un lungo ritiro dalle scene (tra il 1997 e il 2001) in cui l’attore sfugge allo star system hollywoodiano e per un periodo svolge l’attività di apprendista calzolaio in una bottega di Firenze.
Studia a teatro al Bristol Old Vic di Londra, dopo un piccolo esordio cinematografico (non accreditato) in Domenica, maledetta domenica (1971). Debutta sul grande schermo in un ruolo marginale in Gandhi del 1982 e due anni dopo è nel cast de Il Bounty del 1984 al fianco di Anthony Hopkins e Mel Gibson). La notorietà arriva nel 1985 quando gira Camera con vista e My Beautiful Laundrette, mentre la vera fama lo travolge quando partecipa a Il mio piede sinistro di Jim Sheridan del 1989, per il quale vince il premio BAFTA ed il premio Oscar per il migliore attore protagonista interpretando Christy Brown, un ragazzo completamente paralizzato con l’eccezione del piede sinistro con il quale ha poi scritto la sua biografia e dipinto diversi quadri. Nel 1992 lavora ne L’ultimo dei Mohicani, regia di Michael Mann; poi è la volta di L’età dell’innocenza di Martin Scorsese e nello stesso anno (1993) di nuovo con Sheridan il drammatico Nel nome del padre nel quale, interpretando la parte di Gerry Conlon, riceve un’altra nomination al premio Oscar per miglior attore protagonista, non riuscendo però a vincerlo, battuto da Tom Hanks per Philadelphia.
Torna nel 1996 nel drammatico La seduzione del male, mentre nel 1997 è di nuovo protagonista in un film di Sheridan The Boxer ma il film non riscuote un gran successo e Day-Lewis riceve solo una candidatura al Golden Globe come attore protagonista nella sezione drammatica non riuscendo ad aggiudicarsi la statuetta.
Decide di ritirarsi per qualche tempo a Firenze dove trova casa a piazza Santo Spirito e si fa assumere come apprendista calzolaio di scarpe per vip. Tocca a Martin Scorsese riuscire a convincerlo ad interpretare di nuovo un film come protagonista, Gangs of New York, dove la sua intensa interpretazione nel ruolo di ‘Bill il Macellaio’ gli consente per la terza volta di essere candidato al premio Oscar, di nuovo come protagonista, non riuscendo però a vincerlo; vince d’altro canto il premio IOMA come migliore attore protagonista e il secondo BAFTA della carriera.
Daniel Day-Lewis con Paul Thomas Anderson, che lo ha diretto ne Il petroliere (2007).
Dopo aver recitato in La storia di Jack & Rose del 2005, torna al cinema nel 2007 ne Il petroliere di Paul Thomas Anderson dove la strepitosa interpretazione del cercatore di petrolio Daniel Plainview gli fa ottenere il Golden Globe (il primo nella sua carriera), il premio IOMA, il premio Bafta (il suo terzo dopo Il mio piede sinistro e Gangs of New York) e il suo secondo Oscar.
Nel 2009 è protagonista del musical del Nine, di Rob Marshall, ispirato al film di Federico Fellini 8½: l’attore veste i panni di Guido Contini, un regista in crisi creativa, alter ego di Fellini. La storia ruota intorno al rapporto con le donne della sua vita.
Nel 2013 vince il suo terzo Oscar come migliore attore protagonista, unico attore a riuscirci finora, in Lincoln di Steven Spielberg, nel quale interpreta il presidente Abramo Lincoln, durante gli anni della Guerra Civile Americana (1861-1865). Per questo ruolo ha ricevuto anche il Golden Globe (2° della carriera) come miglior attore drammatico e il prestigioso premio BAFTA (il quarto della carriera).