Già allievo dell’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma, dopo aver ottenuto nella stagione 1940-41 il diploma, entra alla fine della guerra alla radio per recitare diverse commedie, ma dedica i suoi interessi al teatro, ottenendo una scrittura prima con Sergio Tofano e quindi dal 1951 al Piccolo Teatro di Milano sotto la direzione di Giorgio Strehler partecipando a notevoli allestimenti di opere di Brecht, Büchner, Cechov, Ugo Betti, Goldoni, Toller, Shakespeare, Zardi, Gogol’, Sartre, ed altri autori.
Poi per diverse stagioni fa parte del Teatro Stabile di Trieste finché nel 1962 entra in quello di Torino.
Nel 1966 è il primo attore italiano a rivestire i panni di un protagonista di Vladimir Majakovskij, mai in precedenza rappresentato in Italia. La piece è La Cimice, con la compagnia del Teatro Durini di Milano, per la regia di Bogdan Jerković. La Cimice verrà portata in tournée anche a Parigi e Berlino negli anni successivi.
Nel 1967 ritorna allo Stabile triestino, interpretando con perfetta adesione al ruolo il Pantalone ne Il bugiardo di Goldoni.
Tozzo e robusto, con una maschera grossolana ma di buona indole, non viene certo ignorato dal cinema dove diventa un apprezzato caratterista.
Frequenti le partecipazioni alla prosa radiofonica Rai a partire dal dopoguerra sia nella Compagnia di Radio Roma che in quella di Milano e Torino.
Appare anche in televisione come nell’edizione de La pazza di Chaillot di Giraudoux (1961), nello sceneggiato La freccia nera (1968), diretto da Anton Giulio Majano, e nei polizieschi La donna di Picche, La donna di Cuori, La donna di Fiori e La donna di Quadri, con Ubaldo Lay, per la regia di Leonardo Cortese (1972).
Vince il Nastro d’argento e la Grolla d’oro di Saint Vincent nel 1978 come miglior attore non protagonista per il film In nome del Papa Re di Luigi Magni.