Derek è un giovane bianco di una famiglia di quella che una volta era la middle class americana. La sua famiglia e il suo quartiere scivolano lentamente verso il degrado e la povertà. Il padre, vigile del fuoco, viene ucciso con un colpo di pistola mentre spegne un incendio in un quartiere nero e questa è la goccia che fa traboccare il vaso nella mente di Derek.
Ragazzo dall’intelligenza brillante e leader naturale convoglia tutto il suo odio verso i diversi, neri, ispanici asiatici e diventa una figura carismatico nel movimento del potere bianco locale.
Di violenza in violenza uccide tre ragazzi neri mentre questi tentano di rubargli la macchina, nei successivi tre anni passati in prigione impara. Impara che tutto quello in cui ha creduto è falso, che dietro i proclami di ideali ci sono solo meschini egoismi, impara a rispettare un essere umano come persona e non per il colore della sua pelle.
Quando esce di prigione è una persona diversa, nel suo ex gruppo di neonazisti stanno aspettando il suo ritorno in trepidante attesa ma lui annuncia un cambiamento, ne ha abbastanza di quella vita e vuole cambiare.
La sua ragazza non è pronta a seguirlo in questo cambiamento, suo fratello sì ma per lui è troppo tardi.
E’ un film notevole, mostra un’America diversa e soprattutto in declino. Si vede la famiglia di Derek diventare più povera nel corso degli anni, si vede la società peggiorare velocemente l’immigrazione è un facile alibi. La povertà, il peggioramento del tenore di vita e delle condizioni economiche portano la nuova, disorientata generazione a essere facile preda di persona dotate di grande carisma e pochi scrupoli. Le svastiche tatuate sul corpo di Derek ci ricordano di tragici precedenti in questo modo di ragionare.
American History X su amazon.it