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Commedia

Quo Vado?

In un luogo imprecisato della savana africana, Checco Zalone viene catturato da un gruppo di indigeni. Portato di fronte al capo tribù, Checco cerca di convincerlo a lasciarlo andare e fargli proseguire il suo viaggio, iniziando a raccontare la sua storia e il motivo per cui si trova lì.

Checco è un ragazzo pugliese che ha realizzato tutte le aspettative che aveva dalla sua vita: vive con i genitori in modo da evitare le responsabilità dell’indipendenza e non pagare affitti e bollette, non si è mai sposato ma è sempre stato eternamente fidanzato con Penelope per evitare le responsabilità del matrimonio, e soprattutto è riuscito ad avere un lavoro sicuro ottenendo un posto fisso come dipendente statale: lavora come funzionario nell’ufficio provinciale caccia e pesca, in cui timbra le licenze di cacciatori e pescatori.

In questo modo Checco affronta una vita che fa invidia a tutti. Un giorno però tutto cambia, in quanto nel 2015 il governo vara la riforma della pubblica amministrazione che prevede un risparmio sui dipendenti pubblici, eliminandone molti. Convocato al ministero dalla spietata dirigente dottoressa Sironi, Checco è messo di fronte a una scelta difficile: lasciare il posto fisso o mantenerlo venendo messo in mobilità e trasferito lontano da casa. Per Checco il posto fisso è sacro, quindi accetta il trasferimento.

Per convincerlo a dimettersi, la dottoressa Sironi lo fa trasferire diverse volte, in diverse località, a ricoprire ruoli sempre più improbabili, lontani e pericolosi, ma Checco si ambienta in ogni luogo e resiste a tutto – senza accettare gli indennizzi sempre più allettanti offerti dalla Sironi in caso di dimissioni – come consigliato dal suo idolo, l’anziano senatore Nicola Binetto, che gli ricorda continuamente che il suo posto fisso è quanto di più prezioso possa avere.

A un certo punto la Sironi, stanca e infuriata, pur di farlo dimettere lo trasferisce nel luogo più inospitale che riesce a trovare: il remoto arcipelago delle Svalbard, in Norvegia, in una base scientifica italiana, con il compito di difendere i ricercatori dagli attacchi degli orsi polari. Dopo un giorno di lavoro lì, Checco si trova ad aver quasi deciso di abbandonare il suo amato posto fisso, fino a quando conosce la dottoressa Valeria Nobili, anche lei impiegata alla base. Checco e Valeria si innamorano e iniziano a convivere sotto lo stesso tetto, a casa di Valeria a Bergen, nella Norvegia continentale, dove vivono pure i suoi tre figli, avuti da tre padri diversi e di tre nazionalità diverse. Nonostante lo shock iniziale, Checco si ambienta all’estrema civiltà e al rigore verso le leggi tipiche del nord.

Nel frattempo in Italia scoppia un caso mediatico che coinvolge la pubblica amministrazione e il caso di Checco viene proprio portato come esempio di spreco di denaro pubblico: lo stipendio, le indennità di trasferta e tutti gli altri costi sostenuti per mandare Checco in Norvegia risultano esorbitanti, ecco quindi che alla dottoressa Sironi viene dato un ultimatum dal ministro: o riesce a far dimettere Checco o sarà lei a pagarne le conseguenze. La Sironi vola quindi alla base scientifica dove lavora Checco per proporgli un TFR da ben 60.000 euro; in alternativa, verrà ritrasferito in Italia.

Checco è combattuto tra il lasciare il posto fisso o lasciare la donna che ama, ma grazie a un consiglio lampo da parte del senatore Binetto, decide di mettersi in aspettativa e vi resta fino a quando, devastato dal gelido inverno norvegese, decide di ritornare in Italia, portando Valeria e i suoi figli con lui. Su consiglio del segretario, la Sironi trasferisce Checco in Calabria, dove si ambienta subito e, insieme a Valeria, fonda una clinica per animali, che però dura poco: senza fondi, Valeria decide di espatriare di nuovo assieme ai figli. La dottoressa Sironi fa un ultimo tentativo, e mentre Checco cena da solo, la dottoressa gli va incontro e lo ubriaca. Dopo averlo ammaliato, Sironi cerca di fargli firmare il contratto, ma una chiamata in ultimatum del senatore Binetto lo salva e gli permette di scacciarla da casa.

A quel punto, però, le peripezie di Checco hanno fine: la dottoressa Sironi, rea di non essere riuscita a far dimettere Checco, viene trasferita a Bolzano, mentre il protagonista torna a lavorare nell’ufficio caccia e pesca della sua provincia in Puglia, ora città metropolitana. A quel punto, però, Checco riceve una chiamata da Valeria, che lo informa di essere in Africa e in attesa di una figlia di cui lui è il padre.

Ritornati al presente, il capo tribù, colpito dalla storia di Checco, accetta di lasciarlo andare, permettendogli di raggiungere Valeria.

Dopo aver abbracciato la bimba, che chiamano Ines (nata in un ospedale da campo dove manca tutto, anche le vaccinazioni di base), Checco decide finalmente di rinunciare al suo tanto amato posto fisso, a patto che la Sironi gli versi un indennizzo di 50.000 euro, quando l’ultima offerta a tale riguardo era di circa 31.000 euro.

Checco propone allora alla dottoressa Sironi di aggiungere lei la cifra mancante: costei, molto contrariata, accetta e firma con rabbia un secondo assegno personale, augurando a Checco di spenderlo tutto in medicine. Checco usa proprio questo secondo assegno per comprare una scorta di vaccini e medicine per l’ospedale. I dottori e le infermiere allora realizzano un video di ringraziamento per la Sironi, che lo vede proprio un attimo prima di riottenere il suo posto di lavoro a Roma e si commuove, dimostrando al suo staff che anche lei è buona. Checco decide di continuare ad aiutare Valeria come veterinario di animali della savana e nei progetti umanitari.

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