King Vidor, nato King Wallis Vidor (Galveston, 8 febbraio 1894 – Paso Robles, 1º novembre 1982), è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.
Saltuariamente, apparve in qualche film anche nelle vesti di attore.
Fu uno dei nomi più importanti del cinema hollywoodiano. La sua carriera, iniziata nei primi anni dieci, durò fino alla fine degli anni cinquanta.
Cameraman di cinegiornali e addetto alla proiezione dei film nei cinematografi, nel 1913 debuttò come regista del film In Tow, della lunghezza di due bobine. A Hollywood dal 1915, fece diversi lavori, prima di registrare il film The Turn of the Road nel 1919. La qualità del suo montaggio del film Peg del mio cuore (1922) gli fece ottenere un contratto dalla MGM.
Nel 1925 realizzò il malinconico film di guerra La grande parata, la storia di un uomo (John Gilbert) che si avventura al fronte per tornare poi avvilito dalla sua amata.
Quel successo di critica (ma non di pubblico, almeno non all’epoca) fu bissato con La folla (1928), in cui mise in scena l'”uomo comune”, alle prese con le gioie e i drammi quotidiani della vita. Il film, ritenuto un capolavoro, permise a Vidor di dimostrare un utilizzo innovativo della macchina da presa.
Negli anni trenta alternò il dramma, Il campione (1931) e La cittadella (1938), il film d’impegno civile Nostro pane quotidiano (1934), e il western, Amore sublime (1937).
Fu presidente della Screen Directors Guild dal 1936 al 1938.
Negli anni quaranta realizzò il western di successo Duello al sole (1946), un’epopea sul vecchio West. Nel 1959 abbandonò il cinema dopo aver diretto il kolossal Salomone e la regina di Saba.
Nel 1956 diresse il kolossal Guerra e pace, che detiene ancora oggi il primato di film italiano più visto di sempre.
Dopo esser stato nominato per cinque volte all’Oscar, nel 1979 ne ottenne uno alla carriera. Diresse nel 1980 il suo ultimo film, il documentario The Metaphor.