Lucille Fay LeSueur, nota come Joan Crawford o anche Billie (San Antonio, 23 marzo 1904 – New York, 10 maggio 1977), è stata un’attrice statunitense.
Considerata una fra le massime attrici americane della sua generazione, con alcuni capolavori all’attivo, fra cui Grand Hotel (1932) e Johnny Guitar (1954), si è aggiudicata il Premio Oscar nel 1946 per Il romanzo di Mildred.
La sua vera data di nascita è sempre stata controversa, sebbene quella del 1905 sembri essere la più attendibile. Sua madre, Anne Bell Johnson, venne abbandonata dal marito, Thomas LeSueur, prima della nascita di Lucille; si risposò poi con un certo Henry J. Cassin, detto Billy, gestore di un piccolo teatro di provincia a Lawton (Oklahoma).
È qui che Lucille (minore di tre fratelli e chiamata familiarmente Billie) iniziò ad appassionarsi alla danza e maturò il desiderio di diventare ballerina. Il sogno si infranse a causa di un incidente in giovane età (Lucille si tagliò un piede con il vetro di una bottiglia, recidendosi il muscolo e i tendini) che la rese semi-claudicante per tutta la vita.
Nel 1917 la famiglia si trasferì a Kansas City, dove Lucille iniziò a cavarsela da sola, frequentando dal 1922 il college femminile di Columbia (Missouri), come studentessa lavoratrice. Joan Crawford si sposò quattro volte, ed ebbe quattro figli. Con i risparmi accumulati, continuò gli studi di danza e diventò campionessa di charleston, ottenendo un ingaggio da 25 dollari in un locale di Chicago.
Un agente teatrale la scritturò e la fece debuttare a Broadway come ballerina di fila nella rivista musicale Innocent Eyes, dove venne notata da un talent scount che la presentò alla Metro Goldwyn Mayer. Qui venne sottoposta ad alcuni provini e, nel gennaio 1925, messa sotto contratto quinquennale. Nel 1926 vinse l’edizione di quell’anno del premio WAMPAS Baby Stars, un’iniziativa pubblicitaria promossa negli Stati Uniti dalla Western Association of Motion Picture Advertisers, che premiava ogni anno tredici ragazze giudicate pronte ad iniziare una brillante carriera nel cinema.
Trasferitasi sulla costa occidentale, a Culver City (California), Lucille iniziò la carriera di attrice. Il debutto cinematografico avvenne con piccole parti da controfigura e in ruoli minori, primo fra tutti quello in Pretty Ladies. Sulla base di un concorso popolare, con tanto di premio finale, indetto dalla stessa Metro Goldwyn Mayer, Lucille assunse il definitivo nome d’arte di Joan Crawford. Il successo non tardò ad arrivare, nel 1928, grazie al film muto Le nostre sorelle di danza (Our Dancing Daughters).
Alla fine degli anni venti fu partner, in una società di produzione cinematografica, di Joseph P. Kennedy (il padre del futuro presidente degli Stati Uniti d’America John Fitzgerald Kennedy) e per qualche anno ne fu anche l’amante. Ragazza esuberante e irrequieta, nel 1929 Joan sposò l’attore Douglas Fairbanks Jr., che contribuì al suo inserimento nel mondo della celluloide e la spronò a impegnarsi per raffinare la sua recitazione.
Il vero grande successo arrivò per la Crawford grazie alla sensuale e spregiudicata interpretazione della giovane dattilografa in Grand Hotel (1932) di Edmund Goulding, film vincitore di un premio Oscar, accanto a Greta Garbo e John Barrymore. L’attrice impose così un nuovo modello di donna, dolce e femminile, ma anche indipendente e sfacciata, in una fortunata serie di commedie e melodrammi successivi, spesso al fianco del divo Clark Gable.