Kirk Douglas è nato ad Amsterdam, nello stato di New York, il 9 dicembre del 1916, figlio di immigrati ebrei bielorussi. Si laurea in Lettere e si diploma poi all’American Academy of Dramatic Arts di New York.
Dopo aver servito la Marina degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale, inizia a lavorare in teatro, recitando anche a Broadway, dove viene scritturato da Guthrie Mc Clintic, il quale gli suggerisce di cambiare subito nome in uno decente: “Isadore Demsky”, secondo il produttore, può andar bene per apparire in recite studentesche, ma sui cartelloni di Broadway non ha possibilità di far colpo. Issur Danielovitch opta quindi per Kirk, dal nome di un personaggio dei fumetti che era tra i suoi preferiti, e per Douglas, dal cognome della sua insegnante di dizione all’Academy.
La sua prima interpretazione cinematografica è quella di un giovane procuratore distrettuale nel film Lo strano amore di Marta Ivers (1946); successivamente recita anche in ruoli brillanti, tuttavia la commedia non si addice alle sue caratteristiche, più adatte a ruoli forti, cinici, da “duro”. Conquista l’interesse del pubblico interpretando la parte di un pugile forte atleticamente, ma di scarse qualità umane, in Il grande campione (1949); il successo definitivo arriva però con L’asso nella manica di Billy Wilder (1951), dove Douglas è Chuck Tatum, un giornalista senza scrupoli che specula sul dramma di un minatore intrappolato dopo il crollo in una miniera, cui seguono Pietà per i giusti di William Wyler (1951), in cui interpreta un poliziotto spietato e Il bruto e la bella (1952) di Vincente Minnelli, nei panni di un produttore dal cuore di pietra.
Nel 1954 fonda una sua casa di produzione che chiama Bryna Productions (dal nome della madre), con la quale realizza i suoi più grandi successi da protagonista. Nel 1956 interpreta il ruolo del pittore Vincent van Gogh nel film Brama di vivere, diretto da Vincente Minnelli, mentre è del 1957 uno dei capolavori nella sua filmografia, Orizzonti di gloria, pellicola fortemente antimilitarista diretta dal giovane Stanley Kubrick. Sempre diretto da Kubrick, Douglas interpreterà nel 1960 il kolossal Spartacus nel ruolo del protagonista.
È stato anche un eccellente interprete di film western, in particolare Il grande cielo (1952) di Howard Hawks e Sfida all’O.K. Corral (1957): in quest’ultimo impersonò splendidamente il personaggio del medico Doc Holliday, a fianco di Burt Lancaster nel ruolo dello sceriffo Wyatt Earp.
Douglas ha ricevuto tre nomination al Premio Oscar, senza mai vincerlo. Solo nel 1996 è stato premiato con l’Oscar alla carriera.
Il 16 gennaio 1981 ha ricevuto la prestigiosa onorificenza civile statunitense, la Medaglia presidenziale della libertà, dal Presidente Jimmy Carter.
Douglas ha interpretato il suo penultimo film, Vizio di famiglia (2003) accanto a Michael, proprio nei ruoli di padre e figlio.
Ormai lontano dalle scene per via dell’età e delle limitazioni fisiche, si è impegnato, attraverso i mezzi di comunicazione di massa (fra i quali un suo blog), in una campagna atta a indurre gli Stati Uniti d’America a chiedere perdono per la schiavitù delle persone deportate dall’Africa fra i secoli XVI e XIX e anche per le ingiustizie che gli afroamericani continuarono a patire anche dopo l’abolizione formale del regime schiavista, battaglia vinta nell’agosto 2008.