Il film è una commediola divertente e godibile che racconta di un mondo futuro in cui l’umanità è ridotta a livelli di rincoglionomento ancora peggiori di quelli attuali.
Il protagonista è un mediocre soldato americano il cui ideale è non fare niente, passa le sue giornate lavorative imboscato a guardare la tv. Non è certo un genio ma non è nemmeno eccessivamente stupido, è un (mediocre) medio americano.
Il suo fancazzismo finisce quando viene obbligato a offrirsi volontario per un programma sperimentale e viene ibernato insieme a una prostituta. Le cose non vanno per il verso giusto e invece del breve periodo di ibernazione originariamente previsto il sonno dei due dura 500 anni e si risvegliano in un’america completamente diversa, seppellita dall’immondizia, governata dalla televisione e popolata da idioti.
Cosa è successo? L’agghiacciante prologo del film spiega che gli americani più intelligenti fanno sempre meno figli e sempre più tardi (quando ne fanno) mentre quelli meno intellettualmente dotati prolificano come conigli con il risultato di riempire gli Stati Uniti di cretini in una sorta di Darwinismo al contrario.
Il presidente degli Stati Uniti è un ex lottatore di wrestling, ministri e polici non riescono a capire le cose di cui dovrebbero occuparsi, il futuro è un vero disastro. Il nostro mediocre protagonista catapultato in un mondo di deficienti scopre di essere di gran lunga l’uomo più intelligente del mondo (in un mondo di ciechi l’orbo è re), riesce a risolvere problemi apparentemente senza speranza come la siccità e le nuvole di polvere che imperversano per le città e in breve tempo viene eletto presidente e prova a imprimere una svolta al futuro del suo paese spingendo il popolo a leggere di più e non prendere in giro le persone intellettualmente dotate.
Divertente e un po’ inquietante.