12: La croce di ferro
La croce di ferro è un film del 1977 ambientato in Crimea, durante la Seconda Guerra Mondiale. Siamo nella parte meridionale del fronte russo dove il capitano Stransky viene mandato a comandare una unità senza avere nessuna esperienza di combattimento. L’ufficiale appartiene a una famiglia di militari, per lui è di fondamentale importanza riuscire a tornare a casa con una decorazione al valore (la croce di ferro, appunto). Il caporale Steiner è tutto l’opposto, è un uomo cinico e disilluso e non ha nessuna fiducia sull’esito della guerra, nonostante questo ha delle indiscutibili doti militari ed è per questo che, fino all’arrivo del capitano, alcuni suoi comportamenti sono stati tollerati dai superiori e alla sua unità è stata lasciata notevole libertà di azione.
Durante un violento attacco russo i tedeschi, guidati dal tenente Meyer, un ufficiale molto amato dai suoi riescono a respingere le truppe sovietiche. Il Capitano Stransky si è comportato da vile, nascondendosi al sicuro per tutto il tempo dell’azione mentre Meyer ha perso la vita nei combattimenti. Stransky approfitta della situazione per inviare al comando un rapporto in cui si prende il merito del successo ma Steiner fa chiaramente capire di non essere disposto a sostenere questa menzogna. Approfittando della sua posizione nel corso di azioni successive Stransky invia l’unità di Meyer in una missione ai limiti del suicidio e quando i sopravvissuti che erano rimasti isolati oltre alla linea del fronte provano a rientrare arriva al punto di ordinare alle truppe tedesche di aprire il fuoco contro i commilitoni sperando di eliminare così un testimone per lui troppo scomodo.I due si incontrano e hanno una violenta discussione all’interno di un bunker. Pur avendone l’opportunità nessuno dei due uccide l’altro ma escono insieme a fronteggiare un nuovo attacco russo in corso.
11: Memphis Belle
La storia della venticinquesima e ultima missione dell’equipaggio di un B17, l’ultimo bombardamento sull’Europa occupa dai nazisti prima di tornare in patria per l’avvicendamento previsto.
Liberamente tratto da una storia vera: l’equipaggio del Memphis Belle fu il primo a completare il ciclo di 25 missioni previsto prima di rientrare in patria, in quel periodo le probabilità di un equipaggio di sopravvivere a cinque incursioni erano estremamente basse: incidenti, caccia e cannoni antiaerei tedeschi provavano in tutti i modi a fermarli e ci riuscivano tragicamente spesso. Non ci sono eroi tra i membri dell’equipaggio, fatto tutti il loro eroico dovere cercando di esorcizzare il terrore della missione con amuleti, gesti propiziatori, scherzi e barzellette; sanno di andare incontro alla morte e sono consapevoli del fatto che, se riusciranno a tornare indietro, possono essere considerati dei miracolati.
Il film non è perfettamente rigoroso dal punto di vista storico, per dirne una l’ultima vera missione del Memphis Belle fu completamente diversa e non ci fu niente di così avventuroso ma non per questo è falso. E’ interessante, coinvolgente e dovrebbe piacere anche a un pubblico normalmente non interessato ai film di guerra, l’importante è resistere all’interminabile primo tempo, dal ritmo esageratamente blando, che serve a presentare i protagonisti e dare molte delle spiegazioni necessarie al pubblico meno tecnicamente e storicamente preparato.
Scheda del film Memphis Belle
10: Il nemico alle porte
Un duello mortale combattuto durante la battaglia di Stalingrado tra i cecchino russo Vassili Zaitsev e il maggiore tedesco König, il film trae ispirazione da vicende realmente accadute: il duello è probabilmente un’invenzione della propaganda sovietica ma il soldato russo è realmente esistito e prima della fine della guerra ha ucciso circa 400 nemici conquistando le più alte onorificenze.
Zaitsen e König si combattono tra astuzie e tradimenti, il russo fa appello alla sua esperienza di contadino e di uomo abituato a vivere lottando contro la dura natura siberiana mentre il secondo è un soldato nazista addestrato nelle migliori scuole di guerra della Germania. Il proletario contro l’aristocratico insomma in un lungo duello con astuzie e tradimenti combattuto nella Stalingrado devastata dai combattimenti, in superficie e nelle enormi fognature con coinvolgimento anche dei civili.
La scena che dà inizio al film è memorabile, con spietata crudeltà i soldati russi, disarmati, vengono spinti dalla polizia militare in avanti, verso il fuoco tedesco. Vera carne da cannone.
9: La battaglia di Midway
Uscito nel 1976 la battaglia di Midway ha un cast eccezionale, tutti (o quasi) i grandi nomi del cinema americano dell’epoca hanno partecipato al film relativo alla battaglia che ha segnato la svolta nella guerra del Pacifico dato che gli Americani, dopo aver preso una serie di schiaffoni che sembrava interminabile, si prendono la rivincita affondando le 4 portaerei di punta della flotta giapponese perdendone una sola. Il 4-1 è dovuto una serie di circostanze irripetibili, non c’è l’arbitro ma c’è la fortuna e il film che pure qua e là non manca di spunti propagandistici, non lo nasconde e anzi mette in evidenza l’incredibile serie di botte di culo che hanno portato alla vittoria americana.
Si tratta quasi di un film documentario e sono pronto ad ammettere che molti lo troveranno noioso. E’ lungo, i personaggi vengono appena accennati, non c’è nessuna storia d’amore, l’unico legame affettivo che viene ammesso è quello che lega padre e figlio, tutti e due coinvolti nella battaglia con il padre che vede il figlio gravemente ferito in azione.
Il punto di vista mostrato è quello americano ma, forse per la prima volta nella storia del cinema di Holliwood, i giapponesi non vengono presentati come sleali combattenti, capaci di vincere solo attaccando a tradimento.
8: The Hurt Locker
Ambientato nell’Iraq del dopo Saddam il film vede come protagonista il sergente artificiere Will James e della sua squadra. I tre uomini hanno molta esperienza ma si trovano ad agire insieme da poco, James ha infatti preso il posto di un suo collega morto in azione. Tra i tre uomini si crea un legame profondo basato sulla fiducia reciproca, sul rispetto e sulle capacità ma ci sono anche contrasti causati soprattutto dal carattere e dal modo di affrontare il pericolo di James che è spavaldo, in alcune situazioni ai limiti dell’incoscienza ma innegabilmente bravo.
Quando finalmente riescono a concludere il loro turno i tre vengono rimandati a casa, negli Stati Uniti e qui si scopre il vero carattere di James che a casa con la moglie e il figlio di pochi mesi si trova spaesato. La guerra crea dipendenza viene detto nel film, nel caso del sergente questa dipendenza sta sfociando nella follia e il film si conclude mentre svolge, finalmente sorridente e soddisfatto, il primo giorno del suo nuovo anno di missione in Iraq.
7: Una Tomba per le Lucciole
Una Tomba per le lucciole è un film di animazione giapponese in cui la guerra appare sullo sfondo. Protagonisti sono due ragazzini, fratello e sorella, che che restano soli al mondo in un Giappone devastato dai bombardamenti americani.
Seita, il fratello maggiore, inizia a prendersi cura della sorella quando la loro casa viene distrutta da un incendio e la loro madre muore. E’ solo un ragazzino, inizialmente i due si trasferiscono da una zia ma non abitano volentieri in un casa in cui non si sentono benvenuti così dopo qualche tempo si trasferiscono in una grotta, di fatto abbandonati a se stessi.
Seita fa del suo meglio ma non riesce a prendersi cura della sorellina Setsuko come vorrebbe, fanno una vita miserabile e faticano a procurarsi il cibo.
In una scena meravigliosa e commovente Seita approfitta di un bombardamento per darsi allo sciacallaggio e rubare nelle case sgombrate dalla gente in fuga, delirante sembra grato agli aerei americani che gli concedono la possibilità di rubare indisturbato.
Il frutto dei furti di Seita hanno breve durata, Satsuko è sempre più malata e un medico che la visita le diagnostica una grave denutrizione. Pochi giorni dopo Satsuko muore.
Seita riesce a procurarsi il necessario per bruciare il corpo della sorellina nel rispetto della tradizione, poco dopo la guerra finisce e anche lui muore di stenti in una stazione ferroviaria.
Il film è una delle più efficaci denunce del dolore e dei danni causati dalla guerra alla popolazione civile indifesa.
Scheda del film una tomba per le lucciole
6: Apocalypse Now
Il film di Coppola è profondamente ispirato al romanzo Cuore di Tenebra, l’atmosfera del libro trasferita nel film è uno degli ingredienti vincenti che hanno contribuito a rendere Apocalypse Now uno dei film più belli di tutti i tempi.
Alcune scene e alcuni personaggi del film sono entrati direttamente nella leggenda: il bombardamento con gli elicotteri sulla musica della cavalcata delle Valchirie di Wagner, il surf con i bombardamenti sullo sfondo (Mi piace l’odore del napalm al mattino… profuma come… di vittoria), la strage degli innocenti con gli incolpevoli occupanti di una barca vietnamita massacrati dai soldati americani troppo nervosi, le pale del ventilatore che diventano quelle di un elicottero e i lunghi, deliranti monologhi di Marlon Brando (qui nella sua migliore interpretazione di sempre).
Tutti i personaggi del film sono belli, profondi e difficili da dimenticare a partire dal capitano Benjamin che la guerra ha trasformato in un disadattato, incapace di tornare alla vita civile, ovviamente il colonnello Kurtz ma anche i personaggi minori (Chef, il colonnello surfista Kilgore, Phillips, Lance, il fotografo…).
Il film è talmente bello che ha tre finali e tutti e tre, a loro modo, si possono considerare riusciti e calzanti, a voi scegliere quello che preferite.
5: Salvate il soldato Ryan
Il film è del 1998 e ha vinto carrettate di premi tra cui l’oscar per la regia a Steven Spielberg. E’ la storia di una squadra che, pochi giorni dopo lo sbarco in Normandia, si mette alla ricerca del soldato Ryan per poterlo rimandare a casa. Ryan ha guadagnare il diritto a essere rimpatriato nel peggiore dei modi, tre dei suoi fratelli infatti sono stati uccisi in combattimento nello stesso periodo in fronti diversi.
Pur avendo alcune parti criticabili a mio parere ci sono due scene che rendono il film memorabile e degno di stare in questa classifica: la prima è la sequenza iniziale dello sbarco, il D-day. Dura quasi 30 minuti ed è formidabile, crudele e spietata, soprattutto nelle prime fasi viene mostrato il lato umano dei soldati americani che vengono mandati come al macello, con una serie di carrellate si possono riconoscere tutte le forme di terrore possibili e il momento dello sbarco è orribile, una vera carneficina esattamente come deve essere stato in realtà.
Anche la seconda sequenza ci parla di terrore ma siamo in un contesto completamento diverso: una madre, una casalinga sta lavando i piatti nella sua tranquilla casa in qualche posto degli Stati Uniti. Dalla finestra vede arrivare una macchina con le insegne dell’esercito, la vede, la riconosce e capisce. Capisce che quegli uomini le stanno portando brutte notizie, così brutte che devono essere portate di persona, il suo pensiero va ai figli che sono al fronte, si avvicina alla porta, la apre per andare incontro agli uomini e alla notizia ma il terrore ha il sopravvento, le fa sciogliere le ginocchia e la donna crolla sul patio di casa.
4: Lawrence d’Arabia
Nel 1935 un uomo percorre in motocicletta a grande velocità la campagna inglese, improvvisamente per evitare un gruppo di ciclisti esce di strada e muore, al suo funerale partecipano grandi personalità militari e politiche, tutti sembrano concordi nel dire che Thomas Edgar Lawrence fu un personaggio straordinario ma si intravedono dei dubbi sulle qualità interiori dell’uomo.
Anche in questo caso le vicende storiche e quelle umane sono perfettamente intrecciate, il personaggio di Lawrence, interpretato da un gigantesco Peter O’Toole, viene raccontato nella sua grandezza e nella sua follia.
La storia comincia in egitto, durante la Prima Guerra Mondiale. Il tenente Lawrence è un militare atipico, intelligente e intraprendete, innamorato del deserto e della cultura araba saprà passare da semplice cartografo e leader e guida delle tribù arabe, saprà unirle e guidarle alla vittoria conquistando per sè e per gli Arabi il rispetto dell’Inghilterra e del mondo occidentale.
3: Orizzonti di Gloria
E’ un film del 1957, il quarto lungometraggio di Stanley Kubrick ed è ambientato nella Prima Guerra Mondiale.
Siamo in piena guerra di trincea, una guerra statica in cui ogni attacco si trasforma in una carneficina. L’ambizione di un paio di generali francesi li spinge a pianificare un attacco sostanzialmente inutile, l’attacco fallisce e molti soldati si rifiutano di partecipare ad una azione insensata andando incontro a una morte quasi certa.
Qui comincia la parte più interessante del film: per motivi politici si decide di condannare a morte tre soldati che vengono scelti quasi a caso, l’appassionata difesa dei tre al processo da parte di un accorato ufficiale incaricato di curarne la linea difensiva, le meschine motivazioni dei generali che pensano solo alla loro carriera e non alla vita dei militari che sono chiamati a guidare, sono questi gli aspetti a mio modo di vedere più interessanti del film, un’indagine psicologica che entra nel profondo dell’animo di persone di bassissima levatura che il caso o il destino hanno chiamato a guidarne altre. Immeritatamente.
2: Lettere da Iwo Jima
Il film è diretto da Clint Eastwood che dimostra ancora una volta di essere più bravo come regista che come attore. La storia inizia con il lavoro di alcuni archeologi che trovano una serie di lettere dentro una sacca militare seppellita nella sabbia, si passa così al racconto di una delle battaglie più cruente della Seconda Guerra Mondiale: i Iwo Jima infatti le truppe americani incontrarono una resistenza senza precedenti da parte delle truppe giapponesi sostanzialmente per due ragioni: in primo luogo quell’isolotto puzzolente era territorio giapponese, gli americani quindi non arrivavano a liberare un territorio occupato in precedenza e i soldati nipponici combattevano con la determinazione di chi lotta per la difesa per la patria.
Il secondo e più importante motivo è legato alle straordinarie capacità militari e umane del generale giapponese Kuribayashi, nominato comandante delle difese dell’isola che seppe prendere decisioni straordinariamente efficaci tanto che le operazioni di completamento dell’invasione durarono mesi e le truppe giapponesi furono vinte soltanto dalla superiorità numerica americana a dalla cronica mancanza di rifornimenti.
Nel film le vicende umane dei protagonisti non vengono messe in secondo piano così come gli sviluppi militari non sono semplicemente sullo sfondo ma i due piani sono perfettamente intrecciati. Scheda dettagliata del film.
1: U-Boot 96
La scelta del film di guerra più bello è stata piuttosto travagliata. Premesso che ovviamente il concetto stesso di “bello” è soggettivo, volevamo che il film da mettere al primo posto rispondesse a determinate caratteristiche.
Prima di tutto la guerra doveva essere protagonista, non un elemento di sfondo o di secondaria importanza ma uno degli elementi centrali. Cercavamo poi un film “rigoroso” dal punto di vista storico, che non facesse troppi sconti allo spettatore per paura di annoiare il pubblico poco preparato. Infine il film doveva essere ragionevolmente piacevole da guardare per tutti, non troppo sfacciatamente propagandistico, non un film con supereroi invincibili o uomini che hanno cambiato il corso della storia in poche ore, si cercava insomma un film che raccontasse la tragica normalità della guerra con realismo e senza annoiare, non una cosa banale.
U-Boot 96 risponde a tutte queste caratteristiche, almeno secondo noi. Qui ricordiamo soltanto che racconta della missione di guerra di un sottomarino tedesco e del suo equipaggio nel corso della Seconda Guerra Mondiale, per tutte le altre informazioni rimandiamo alla scheda dettagliata del film.