Il film racconta della battaglia di Iwo Jima dal punto di vista americano mentre lettere da Iwo Jima racconta le stesse vicende vissute dai militari giapponesi.
In questo film Clint Eastwood concentra l’attenzione non tanto sulla battaglia in sè e nemmeno sugli orrori della guerra ma piuttosto su un singolo dettaglio, un episodio apparentemente piccolo e poco importante ovvero una fotografia. Una foto scattata nel corso della battaglia e che è diventata una delle fotografie più famose del mondo e la più celebre di tutta la Seconda Guerra Mondiale, la foto dei marines che issano la bandiera a stelle e strisce sulla cima del monte Suribachi.
La foto si trasforma in un’arma formidabile nelle mani della propaganda, il popolo americano esausto dopo anni di guerra e duramente provati dai costi del conflitto, sia in termini di perdite umane sia in termini meramente economici, trova in quell’immagine il coraggio e la spinta per proseguire fino a quella che sarà la vittoria finale.
Il film racconta la storia della foto, la battaglia vera e propria è sullo sfondo, e di tre dei sei marines ritratti con i loro pregi e i loro difetti, con la loro umanità. Appena l’immagine viene pubblicata sulla stampa nazionale i tre superstiti vengono ingaggiati per un tour propagandistico all’interno degli Stati Uniti allo scopo di raccogliere fondi per pagare la costruzione di nuove armi. Nel corso del loro viaggio impararemo a conoscerli e, dai loro racconti, scopiremo i retroscena della fotografia.